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Raid con 120 missili e 90 droni, Zelensky rivendica l’abbattimento di 140 razzi. Mobilitati anche aerei delle forze alleate

La Russia lancia uno dei più potenti attacchi degli ultimi mesi sull’Ucraina e la Polonia fa decollare i jet da combattimento. Nella notte del 17 novembre le forze militari polacche hanno fatto levare in volo caccia e “mobilitato tutte le forze e risorse disponibili” per proteggere il territorio del Paese durante “un attacco massiccio” russo.

Mosca ha dispiegato missili da crociera, missili balistici e droni anche contro siti ucraini nell’ovest del Paese. Sono stati mobilitati nel “nostro spazio aereo”, anche aerei delle forze alleati. Le misure adottate hanno come obiettivo quello di “garantire la sicurezza nei settori adiacenti alle zone minacciate”, ha spiegato il comando centrale polacco. Kiev ha denunciato un attacco massiccio contro le infrastrutture dell’energia in tutto il Paese.

Uno dei più potenti attacchi mai lanciati

Secondo Kiev quello della scorsa notte è stato “uno dei più vasti” attacchi aerei da parte della Russia. Il ministro degli Esteri, Andriï Sybiga, ha dichiarato che le forze di Mosca hanno colpito, “con missili e droni città pacifiche, civili nel sonno e infrastrutture essenziali”.

Sono state colpite in particolare le infrastrutture dell’energia. Durante l’attacco si è verificato un blackout in tre diverse regioni, inclusa quella di Kiev, ha reso noto l’operatore dell’energia Dtek. Interessate anche le regioni di Donetsk e di Dnipropetrovsk.

 

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