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E’ la prima volta che Mosca effettua un raid con un Icbm

Per la prima volta dall’inizio della guerra, la Russia ha lanciato un attacco contro l’Ucraina con un missile balistico intercontinentale (Icbm). Lo ha denunciato l’Aeronautica di Kiev, secondo cui il lancio è avvenuto dalla regione di Astrakhan. Nel raid, sarebbero stati lanciati sei missili RS-26 Rubezh. L’attacco russo, secondo Kiev, si è concentrato sulla regione di Dnipro. Il missile RS-26 Rubezh ha una gittata di migliaia di chilometri e può portare sia testate convenzionali che nucleari.

“Massiccio attacco” russo contro la regione Dnipropetrovsk. A denunciarlo via Telegram è il governatore, Serhiy Lysak. “Dalle prime ore di questa mattina l’aggressore ha attaccato in modo massiccio la regione”, afferma il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Serhiy Lysak, riferendo di “danni a industrie” nel capoluogo Dnipro, dove sono scoppiati due incendi. Danneggiati anche, riferisce, un centro per la riabilitazione di disabili e due case dove altrettante persone sono rimaste ferite.

Il Cremlino non commenta la notizia diffusa da Kiev in relazione al lancio di un missile Icbm. “Non ho nulla da dire, questa è una domanda per la Difesa”, risponde ai giornalisti il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov.

Missili protagonisti assoluti

I missili, negli ultimi 2 giorni, sono protagonisti assoluti del conflitto. Kiev, dopo l’ok degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, ha iniziato a lanciare missili a lungo raggio Atamcs e Storm Shadow contro obiettivi militari in Russia, in particolare nella regione di Kursk. Ieri, missili Storm Shadow sono stati lanciati nell’area del villaggio di Maryno per colpire un centro di comando. Oggi, il ministero della Difesa russo rende noto che i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto due missili britannici.

Alla luce degli ultimi sviluppi, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, accusa Washington: l’amministrazione Biden starebbe lavorando affinché “le operazioni militari continuino non solo quest’anno, ma anche il prossimo”. Per Zakharova, il Pentagono è ‘colpevole’ di “essersi affrettato a cercare di trasferire ciò che rimane degli aiuti militari al regime di Kiev prima dell’insediamento del presidente” Donald Trump.

Il volume di questi aiuti aumenta ogni giorno, prosegue sostenendo poi che “questi fatti confermano ancora una volta la rilevanza dell’operazione militare speciale – il nome ufficiale dato da Mosca all’invasione dell’Ucraina – per denazificare e smilitarizzare l’Ucraina ed eliminare le minacce che provengono dal suo territorio”.

 

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