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La Russia schiera altre navi nel Mar Nero, con la prospettiva di una svolta nella guerra contro l’Ucraina. “Le navi russe raddoppiate sul Mar Nero? Credo facciano parte dell’attività di rilancio, di offensiva, collegata col fatto che Putin ha annullato il decreto con cui si garantiva l’integrità territoriale della Moldavia”, dice all’Adnkronos l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, già capo di Stato Maggiore della Marina, relativamente al pericolo di un attacco da parte russa.

“Una reazione all’attivismo in ambito occidentale, con Biden che va a Kiev, l’annuncio dell’entrata in servizio dei nuovi missili supersonici. Penso si tratti di una postura generalizzata che fa vedere che la Russia non è affatto sulla difensiva, ma anzi sta combattendo e non è in difficoltà”, aggiunge.

“E’ una dimostrazione di forza. Il fatto che ci siano più navi cambia relativamente poco, avrebbero potuto lanciare missili anche da dove si trovavano. In questo momento la Russia – ribadisce – evidentemente vuole dimostrare il contrario di quanto si dice, a dispetto di un suo presunto tracollo immediato”. E sui possibili scenari del conflitto? “Credo che non ci possano essere novità particolari – dice l’ammiraglio De Giorgi – penso ci sia continuo implemento dell’attività russa di offensiva. Tanta la volontà, da parte loro, di continuare la guerra: queste sono tutte iniziative in quel senso”.

“Le navi sono quelle che c’erano, con la convenzione di Montreux non ne sono arrivate altre dal Mediterraneo al Mar Nero: sono sempre le stesse 25 presenti e impegnate nelle prime attività navali precedenti al 24 febbraio dello scorso anno. Che siano poi messe in atto in una attività operativa fa pensare a una escalation anche navale delle attività da parte dei russi: può essere una ipotesi valida di ripresa degli attacchi dal mare verso terra”, spiega all’Adnkronos l’ammiraglio Nicola De Felice.

“C’è invece una presenza insolita da un anno a questa parte di navi russe nel Mediterraneo, una presenza ormai permanente sulla base navale di Tartus in Siria e quelle davanti alla Libia, tra Bengasi e Tobruk. Il movimento importante di navi pronte per una operazione c’è – dice – ma è impossibile dire se sia un preambolo per un attacco russo. Certo, la situazione nel Mar Nero è di grande tensione”.

 

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